mercoledì 27 novembre 2013

Nonno Diamantino


Carissimi,

oggi pubblichiamo con estremo piacere un racconto scritto dall'amica Tiziana, autrice di fiabe e scritti per bambini, che ha voluto condivedere con noi un breve racconto. Spero sia il primo di una lunga serie, le fiabe, infatti, hanno un grande valore comunicativo e relazionale, importanti per la crescita dei bambini ma anche dei grandi. Buona lettura!




Sappiamo bene cosa significhi comunicare, ma quanto sappiamo comunicare in maniera efficace? Diventiamo abili comunicatori quando, a fronte di lunghi e costanti allenamenti, conseguiamo la capacità di decentrarci concentrando buona parte della nostra attenzione su chi dovrà ricevere il messaggio comunicativo...

Nonno Diamantino è speciale, unico.

Se ne sta in poltrona tutto il pomeriggio col gatto Bartolomeo in grembo e da lì, seduto, scruta il mondo che gli ruota lentamente intorno.

Nonno Diamantino è un tuffo nel passato, in un mare di saggezza.

Sa fare cose mirabolanti, restando fermo in silenzio. Con lo sguardo dipinge, con i gesti racconta e con il cuore insegna.

Seduta all'indiana sul tappeto, resto ferma in silenzio: lo osservo con ammirazione.

Nonno Diamantino ha mani callose perché ha coltivato la terra con amore e dedizione. La passione, che riempiva il suo cuore, ha reso le sue mani forti e gentili.

Ha la pelle color cioccolata al miele perché il sole estivo l'ha dorata, mentre seminava il campo. Con il capo chino, nutriva il suolo e vi metteva un seme che avrebbe dato frutto.

Ha gambe snelle perché ha inseguito per mari e per monti i suoi sogni: tenace nel suo intento non si è mai scoraggiato, neppure quando le forze lo stavano abbandonando e a malapena riusciva a reggersi in piedi.

Ha braccia grandi perché ha stretto a sé le persone cui voleva bene. Il suo abbraccio forte, legava e sosteneva senza stringere.

Ha grandi occhi e un paio di occhialoni perché nella sua vita ha visto una miriade di cose, come gli aerei panciuti sorvolare il cielo plumbeo e il sorgere del sole, sbirciato da una finestrella scavata nel ghiaccio, lassù sulle vette delle montagne. Il nemico gli ha teso la mano. Hanno condiviso un pezzo di pane secco.

Nonno Diamantino calza un paio di scarpe logore perché ha camminato tanto, ed ha esplorato innumerevoli vie e sentieri. A volte in salita, a volte in discesa. Non si separerebbe mai dalle sue compagne di viaggio. Un filo invisibile le lega a lui, di là da ogni aspetto esteriore.

Ha il volto sorridente perché ha saputo gioire per le notizie liete e ha condiviso la sua gioia con gli altri.

Ha le rughe sul viso, perché il tempo non si è mai fermato. Ogni piega è un coriandolo che colora le sue giornate.

Nonno Diamantino non ha bisogno di un bastone a suo sostegno, lui e la nonna si tengono per mano e quando il passo si fa lento, si fermano a riposare.

Nonno Diamantino è speciale perché senza parlare, restando fermo in silenzio mi ha raccontato la fiaba più bella che un nonno potesse mai raccontare.

Nonno Diamantino è unico al mondo perché non mette mai la parola fine alle sue favole.

Con un gesto t'invita a sederti vicino a lui.

Non puoi immaginare quanto ancora ha da raccontarci.

A cura di Tiziana Compagnoni
autrice di Officina della Narrazione